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“Pianto D’Antigone” – Alessandro Casiglia
26 marzo 2022 @ 21:00
Antigone è il segno di un’ostinazione, perpetuo lamento, godimento nel propiziarsi la polvere e l’aria. La tragedia sofoclea è riadattata a monologo, con l’intento di emarginarsi dall’intrattenimento. Quando l’intrattenimento sembra la regola che attraverso l’oppressivo “gusto dei più”, si impone come il “bene” per tutti, l’individualità di questa Ofelia di Tebe evoca la sua legge e si rende autonoma dalla sadica pretesa delle leggi dello stato. Del cadavere di Polinice non resta che un nero, più d’eros che lutto, o proprio eros perché è lutto. Non si rappresenta più l’Antigone; la drammaturgia viene interiorizzata per divenire rito d’esorcismo e lamentazione, ponendo l’attore come officiante del mistero. Antigone/attore è la forza tellurica che spinge all’azzeramento, così con il testo di Sofocle e la rappresentazione dei conflitti tra i personaggi che si fanno dissociazioni della medesima cantata funerea.
Questa furibonda forza antica, Antigone, senza ruolo, senza concetto, senza personaggio, priva finalmente di riletture psicologiche e sociologiche, più antica della polis e delle sue leggi, urla l’amore insieme con la morte, desidera la consunzione come il fratello compianto eroticamente tra le sabbie barbare al di là delle mura.
Dettagli
- Data:
- 26 marzo 2022
- Ora:
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21:00